Non solo cinema, venerdì 20 febbraio 2009

"EL ENCUENTRO DE DESCARTES CON PASCAL JOVEN"

Un incontro immaginato

Descartes e Pascal si incontrarono solo una volta, il 24 settembre 1647, in un convento di Parigi. La conversazione tra i due filosofi più importanti del XVII secolo costituisce un evento di grande rilevanza storica e durò diverse ore. Entrambi, però, non lasciarono nessun testo al riguardo, permettendo così al drammaturgo francese Jean Claude Brisville di immaginarlo e inventarlo integralmente.

Per la stesura di quest’opera Brisville si è basato sulle lettere dei due filosofi ad amici e colleghi, poiché non mantennero mai una corrispondenza diretta tra loro; cerca, quindi, di rispettare la biografia e la linea di pensiero dei personaggi, benchè abbia potuto sbizzarrirsi per quanto riguarda il dialogo tra i due, sul quale non esiste alcuna documentazione. L’autore, noto soprattutto per “La cena” (interpretata anche questa da Flotats), mette in scena l’incontro-scontro di due opposte maniere di vivere e pensare, di due archetipi, di due straordinarie personalità: Descartes, il padre del razionalismo e autore del “Discorso sul metodo”, e il giovane Pascal, già famoso grazie al suo genio precoce, tormentato da un dolore fisico e spirituale che lo porterà e definire la malattia come “stato naturale del cristiano”. Uno è alla ricerca della Verità assoluta, intesa come Dio, l’altro dubita invece che questa Verità esista; Descartes ripone la sua fiducia nell’attività umana, per Pascal l’uomo è una canna pensante, poco più di nulla. Il mutuo rispetto e la stima che si professano non bastano, quindi, ad avvicinarli.

L’incontro si svolge in una stanza piuttosto spoglia: un tavolo e due sedie costituiscono la scarna scenografia; l’atmosfera intima e raccolta è creata principalmente dai giochi di luce, ad opera di Albert Faura. Lo spettacolo è costituito da un duello dialettico, una battaglia di parole, in cui gesti, costumi e scenografia rivestono ben poca importanza. I due protagonisti si scontrano fin dal primo momento; nel corso della conversazione toccheranno i temi più diversi: Dio, la morte, la religione, l’utilità della scienza. Il dialogo, però, si rivela deludente per il giovane e irruente Pascal, alle prese con un maestro ormai scettico, che si lamenta per gli acciacchi dell’età. Diverse volte scatta in piedi e fa per andarsene, ma i toni violenti sono smorzati dalla pazienza stoica di Descartes, che domina il palco con la decisa presenza scenica ed i commenti ironici.

Il dialogo si caratterizza proprio per il sarcasmo di Descartes, contrapposto al fanatismo violento, a tratti ingenuo, di Pascal; le parole sono concepite da Brisville come una musica, in cui attacchi e pause creano un ritmo, una musicalità che si rifà al lied schubertiano e che attenua la compattezza dell’atto unico. La psicologia dei personaggi è perfettamente chiara e definita fin dalla prima battuta: i due filosofi sono convertiti in semplici prototipi, cadendo talvolta nello schematismo e nel cliché. Gli attori inscenano bene questa lotta intellettuale, il confronto tra due studiosi che si stimano ma sono al contempo antagonisti: Pascal attacca la “ignorancia sabia” di Descartes, intavola una discussione esaltata e accesa sull’unico tema che ritiene degno di studio, cioè Dio; Descartes, dall’alto dei suoi anni e della sua esperienza, punzecchia e deride questa furia giovanile, concludendo serenamente: “Siete intrattabile”. La stima che li unisce porta Descartes a una decisione capitale: chiede al promettente filosofo che sia lui a continuare le sue ricerche. Ma Pascal rifiuta il passaggio di testimone. Il fatidico incontro non ha prodotto alcuna contaminazione.

El encuentro de Descartes con Pascal joven di Jean Claude Brisville - Traduzione: Mauro Armiño – Direzione: Josep-Maria Flotats Descartes: Josep-Maria Flotats – Pascal: Albert Triola – Scenografo e costumista: Josep-Maria Flotats – Light Designer: Albert Faura

Durata: 1 h 25 minuti

www.esmadrid.com/teatroespanol

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